Arte, cultura, tradizioni e artigianato

Ozieri: natura, enogastronomia e bellezze architettoniche

È quasi una sorpresa: una vacanza ad Ozieri non significa vedere il mare. Ma la cittadina, che si trova nella provincia di Sassari in Sardegna, è davvero interessante, particolare e molto attrattiva. Perché Ozieri, allora? Perché «è coronata da folta vegetazione di rigogliosi boschi, su terreno in forte pendio con una caratteristica disposizione ad anfiteatro: da ogni suo punto è possibile godere di bei panorami verso la vallata sottostante». Una visita ad Ozieri è soprattutto ambientalistica ma anche per una ricerca dei prodotti enogastronomici che hanno fatto grande l'Italia, Ozieri inclusa.

E, stranissimo prodotto è Sa Greviera, sì proprio la gruviera svizzera. Alla Pro Loco di Ozieri la spiegano così: «Probabilmente importata ai fine ottocento dalla Svizzera insieme ai bovini di razza bruno-alpina, la produzione fu favorita con l'arrivo di maestri casari la produzione di formaggio tipo la greviere montana. La sua produzione era consistente fino agli anni cinquanta, ma ultimamente era quasi abbandonata. Ora il Comune, insieme ai produttori, alla Pro Loco e alle agenzie della Regione sta cercando di rilanciarla. Sa Greviera, è oggi un formaggio vaccino di nicchia a latte crudo, ricercato per il tipico gusto e i profumi intensi».

Passeggiate, la «scalata» del Monte Acuto, la caccia riempirebbero le giornate di qualsiasi «esploratore», di chi, andando controcorrente si avventurasse nello splendido interno della Sardegna, lasciandosi alle spalle, almeno per qualche giorno, le spiagge, belle ma molto frequentate del mar Tirreno.


Sempre la Pro Loco si spende per far conoscere una delle bellezze architettoniche della cittadina, la fontana di Grixoni: «Monumentale fonte in marmo, sontuosa nel suo genere, divenne quasi simbolo di Ozieri e della sua agiatezza. Risalente al 1594 come iscritto nella lapide che si trova murata nel suo retro, e che asserisce come essa fu fatta sorgere, nel 1594, dal Governatore spagnolo Don Giovanni di Castelvì. Nel 1881 fu rifatta nel modo attuale e a complete sue spese, dal nobile ozierese Don Giuseppe Grixoni. La comunità aggiunse il busto ivi installato, dedicato al benefattore. Assai belli i due leoni marmorei ai lati della fontana, a più bocche. Di origine francese i mascheroni di bronzo da cui sgorga l'acqua».

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