Il Civico Museo Archeologico di Ozieri

Gelosamente "custodito” all’interno del convento delle Clarisse, il Civico Museo Archeologico di Ozierirappresenta un’eccellenza di questo angolo di Sardegna, grazie ai reperti gelosamente custoditi, raccolti nel corso degli anni anche a seguito di scoperte ottocentesche.

Al suo interno oggi è possibile scorgere la collezione di bronzi d'uso Cattina e il lingotto Delogu-Tola, acquisiti dal Museo con fondi regionali e comunali, che costituiscono una delle testimonianze dell’età del bronzo, più importanti che qui si possano trovare.

Assai ricca e variegata è anche la sezione di numismatica, dove si conserva parte dei tre tesoretti monetali di Lagostis (1868), Baesia (1875), Tramentu (1894), oltre a monete di rinvenimenti novecenteschi, pervenuti al Museo sia come dono che come acquisto diretto dallacollezione Amadu.

Ma il Civico Museo Archeologico di Ozieri ha visto anche importanti donazioni che hanno portato nelle sale espositive parte dei materiali scoperti nelle grotte stesse di Ozieri e nel territorio nel primo trentennio del novecento quando si riscoprì la grotta S. Michele, in parte già visitata prima dell'intervento del Taramelli. Gli altri reperti sono un deposito dallo Stato e comprendono materiali preistorici dalle grotte, bronzi votivi dal territorio e una significativa raccolta di forme di fusione, bronzi d'uso e votivi, e una raccolta lapidaria.

Il patrimonio del Museo si è ulteriormente arricchito con due donazioni private: la donazione Marinelli (con ritratti e altri oggetti appartenuti al generale Giannino Baroncelli) e la collezione Bandini (con ritratti e oggetti personali del magistrato Pietro Cosseddu Virdis).